Capitolo 8. Aggiornamento del pacchetto

Indice

8.1. Nuova revisione Debian
8.2. Controllo della nuova distribuzione
8.3. Nuova distribuzione
8.4. Aggiornare lo stile di pacchettizzazione
8.5. conversione UTF-8
8.6. Note per l'aggiornamento dei pacchetti

Una volta rilasciato un pacchetto, ci sarà presto bisogno di aggiornarlo.

Si supponga che sia stato compilato il bug report #654321 per il pacchetto creato, e che questo descriva un problema che si può risolvere. Qui è descritto come creare una nuova revisione del pacchetto Debian:

Un caso complicato può verificarsi quando si crea un pacchetto locale per sperimentare la pacchettizzazione prima di caricare la versione normale nell'archivio ufficiale, ad esempio 1.0.1-1. Per facilitare gli aggiornamenti è consigliabile creare una voce con la stringa della versione come 1.0.1-1~rc1 nel file changelog. Per il pacchetto ufficiale si può riordinare il file changelog consolidando la modifiche locali in una singola voce. Si veda Sezione 2.6, «Nome e versione del pacchetto» per l'ordine delle stringhe di versione.

Quando si stanno preparando i pacchetti della nuova release per l'archivio Debian, bisogna controllare prima la nuova release del pacchetto originale.

Si comincia leggendo i file originali changelog, NEWS, e qualsiasi altra documentazione che possa essere stata rilasciata con la nuova versione.

Successivamente si controllano i cambiamenti tra i vecchi sorgenti originali e quelli nuovi, come mostrato in seguito, alla ricerca di qualsiasi modifica sospetta:

$ diff -urN foo-oldversion foo-newversion

I cambiamenti effettuati ad alcuni file generati automaticamente dagli Autotools come missing, aclocal.m4, config.guess, config.h.in, config.sub, configure, depcomp, install-sh, ltmain.sh, e Makefile.in possono essere ignorati. Possono anzi venire cancellati prima di eseguire diff per controllare i sorgenti.

Se un pacchetto foo è stato impacchettato correttamente nei nuovi formati 3.0 (native) o 3.0 (quilt), si rende necessario impacchettare anche la versione originale muovendo la directory debian nella nuova sorgente. Questo può essere fatto eseguendo tar xvzf /path/to/foo_oldversion.debian.tar.gz nella nuova directory sorgente scompattata. [79] Ovviamente bisognerà effettuare alcuni passaggi:

  • Creare una copia dei sorgenti originali nel file foo_newversion.orig.tar.gz.

  • Aggiornare il file di changelog Debian con dch -v newversion-1.

    • Aggiungere una voce che dica New upstream release.

    • Descrivere brevemente i cambiamenti nella nuova distribuzione che correggono i bug riportati e ne chiudono altri aggiungendo Closes: #numero_bug.

    • Descrivere brevemente i cambiamenti nella nuova distribuzione, effettuati dal manutentore, che correggono i bug riportati e li chiudono aggiungendo Closes: #numero_bug.

  • while dquilt push; do dquilt refresh; done per applicare tutte le patch mentre si sta rimuovendo il fuzz.

Se la patch/merge non è stata applicata in maniera corretta, si controlli la situazione (gli indizi vengono lasciati nei file .rej).

  • Se una patch applicata ai sorgenti è stata integrata nei sorgenti originali,

    • si rimuova con dquilt delete.

  • Se una patch applicata alla sorgente è andata in conflitto con i nuovi cambiamenti nei sorgenti originali,

    • si esegua dquilt push -f per applicare le vecchie patch forzando gli scarti nel file baz.rej.

    • Modificare manualmente il file baz per applicare gli effetti desiderati presenti nel file baz.rej.

    • dquilt refresh per aggiornare la patch.

  • Ritornare alla procedura while dquilt push; do dquilt refresh; done.

Questo processo può essere automatizzato utilizzando il comando uupdate(1) come segue:

$ apt-get source foo
...
dpkg-source: info: extracting foo in foo-oldversion
dpkg-source: info: unpacking foo_oldversion.orig.tar.gz
dpkg-source: info: applying foo_oldversion-1.debian.tar.gz
$ ls -F
foo-oldversion/
foo_oldversion-1.debian.tar.gz
foo_oldversion-1.dsc
foo_oldversion.orig.tar.gz
$ wget http://example.org/foo/foo-newversion.tar.gz
$ cd foo-oldversion
$ uupdate -v newversion ../foo-newversion.tar.gz
$ cd ../foo-newversion
$ while dquilt push; do dquilt refresh; done
$ dch
... document changes made

Se si imposta il file debian/watch come descritto in Sezione 5.21, «watch», si può saltare il comando wget. Basterà eseguire uscan(1) nella directory foo-oldversion al posto del comando uupdate. Questo cercherà auto-magicamente i sorgenti corretti, li scaricherà ed eseguirà il comando uupdate. [80]

Si possono rilasciare questi sorgenti aggiornati ripetendo ciò che si è fatto in Sezione 6.1, «(ri)Creazione completa», Capitolo 7, Controllare il pacchetto per errori, ed Capitolo 9, Caricamento del pacchetto.

L'aggiornamento dello stile del pacchetto non è una attività obbligatoria nel processo di aggiornamento di quest'ultimo. Tuttavia facendo ciò si può sfruttare appieno la capacità del moderno sistema debhelper ed il formato sorgente 3.0. [81]

  • Se per qualsiasi motivo c'è la necessità di aggiungere file di template cancellati, si può eseguire nuovamente il comando dh_make nella stessa directory del sorgente del pacchetto Debian con l'opzione --addmissing. Fatto questo si potrà modificarlo di conseguenza.

  • Se il pacchetto non è stato aggiornato per utilizzare la sintassi v7+ di dh del pacchetto debhelper per il file debian/rules, si deve effettuare un aggiornamento per poter usare dh. Si aggiorni di conseguenza anche il file debian/control.

  • Se si desidera aggiornare il file rules creato con il meccanismo di inclusione "Common Debian Build System" (cdbs) del Makefile con la sintassi dh, si veda più avanti per capire le variabili di configurazione DEB_*.

  • Se si ha un pacchetto sorgente nella versione 1.0 senza il file foo.diff.gz, si può aggiornare al nuovo formato sorgente 3.0 (native) creando il file debian/source/format contenente 3.0 (native). Gli altri file debian/* possono essere semplicemente copiati.

  • Se si ha un pacchetto sorgente nella versione 1.0 con il file foo.diff.gz, si può aggiornare al nuovo formato sorgente 3.0 (quilt) creando il file debian/source/format contenente 3.0 (quilt). Gli altri file debian/* possono essere semplicemente copiati. Se necessario, si importi il file big.diff generato dal comando filterdiff -z -x '*/debian/*' foo.diff.gz > big.diff nel sistema quilt.[82]

  • Si nel pacchetto è stato utilizzato un altro sistema di patch come dpatch, dbs, o cdbs con -p0, -p1, o -p2, lo si può convertire con il comando quilt utilizzando deb3 presente su http://bugs.debian.org/581186.

  • Se il pacchetto è stato creato con il comando dh con l'opzione --with quilt o con i comandi dh_quilt_patch e dh_quilt_unpatch, si rimuovano i file prodotti e li si sostituisca usando il nuovo formato dei sorgenti 3.0 (quilt).

Bisogna controllare DEP - Debian Enhancement Proposals e adottare le proposte ACCEPTED.

Ci sarà anche bisogno di eseguire ulteriori operazioni descritte in Sezione 8.3, «Nuova distribuzione».

Se i documenti originali sono codificato con vecchi schemi di codifica, è buona norma convertirli in UTF-8.

  • Utilizzare iconv(1) per convertire le codifiche dei file di testo.

    iconv -f latin1 -t utf8 foo_in.txt > foo_out.txt
    
  • Utilizzare w3m(1) per convertire da file HTML a file di testo UTF-8. Ci si assicuri di utilizzarlo in un ambiente con localizzazione UTF-8.

    LC_ALL=en_US.UTF-8 w3m -o display_charset=UTF-8 \
            -cols 70 -dump -no-graph -T text/html \
            < foo_in.html > foo_out.txt
    

Vengono qui presentate alcune note per l'aggiornamento dei pacchetti:



[77] Per impostare la data nel formato corretto, si usi LANG=C date -R.

[78] Se si utilizza il comando dch -r per effettuare quest'ultima modifica, ci si assicuri che l'editor salvi il file con il nome changelog.

[79] Se un pacchetto foo è stato pacchettizzato nel vecchio formato 1.0, si deve invece eseguire zcat /path/to/foo_oldversion.diff.gz|patch -p1 nella nuova directory sorgente scompattata.

[80] Se il comando uscan scarica il sorgente aggiornato ma non esegue il comando uupdate, si può modificare il file debian/watch inserendo debian uupdate alla fine dell'URL.

[81] Se il proprio sponsor o altri manutentori non ritengono sia necessario aggiornare lo stile del pacchetto, allora non vale la pena perderci molto tempo. Ci sono cose più importanti da fare.

[82] È possibile dividere il file big.diff in tante piccole patch incrementali utilizzando il comando splitdiff.