Indice
base-passwd
perl
A volte i cambiamenti introdotti da un nuovo rilascio comportano effetti collaterali che non si possono ragionevolmente evitare o che espongono a errori da altre parti. In questa sezione sono documentati i problemi noti. Si leggano anche le errata corrige, la documentazione dei pacchetti interessati, le segnalazioni di errori e altre informazioni riportate in Sezione 6.1, «Ulteriori letture».
Ci sono alcuni pacchetti per i quali Debian non può garantire di fornire i backport minimi per ragioni di sicurezza. Questi verranno trattati nelle sottosezioni che seguono.
Notare che il pacchetto debian-security-support
, introdotto in
Jessie, aiuta a tenere traccia dello stato del supporto di sicurezza
per i pacchetti installati.
Debian 8 contiene diversi motori per browser che sono affetti da varie vulnerabilità di sicurezza. L'alto tasso di vulnerabilità e la parziale mancanza di supporto a lungo termine da parte degli autori originali complica l'attività di supporto di questi browser tramite l'applicazione delle correzioni di sicurezza alle versioni precedenti. Inoltre la dipendenza reciproca delle librerie rende impossibile aggiornare a una nuova versione. Perciò, in Jessie sono presenti browser basati sui motori webkit, qtwebkit e khtml, ma non sono coperti dal supporto di sicurezza. Non si dovrebbe usare questi browser con siti web non fidati.
Per un browser web di uso generico si raccomanda Iceweasel oppure Chromium.
Chromium, pur essendo costruito sul codice Webkit, è un pacchetto foglia che verrà mantenuto aggiornato ricompilando i rilasci correnti di Chromium per stable. Iceweasel e Icedove verranno anch'essi mantenuti aggiornati ricompilando i rilasci ESR correnti per stable.
La piattaforma Node.js è costruita sulla base di libv8-3.14
che ha un grande volume di problemi
di sicurezza ma al momento non ci sono volontari all'interno del progetto o
nel Team di sicurezza sufficientemente interessati e con la volontà di
investire la grande quantità di tempo richiesto per limitare questi problemi
in arrivo.
Sfortunatamente ciò significa che libv8-3.14
, nodejs
e l'ecosistema di pacchetti node-*
associati attualmente non dovrebbe essere usato con contenuti non fidati,
come dati non ripuliti presi da Internet.
In aggiunta questi pacchetti non riceveranno aggiornamenti durante la vita del rilascio Jessie.
Il supporto di sicurezza degli autori a monte per la serie 1.19 di
mediawiki
termina durante il ciclo
di vita previsto per Jessie. Il pacchetto mediawiki
è incluso in Jessie per soddisfare le
dipendenze in altri pacchetti.
Il supporto di sicurezza per mediawiki
terminerà
insieme con il supporto per Wheezy nell'aprile 2016.
Nel tentativo di rafforzare l'impostazione predefinita, la configurazione di
openssh-server
ora usa in modo
predefinito «PermitRootLogin without-password». Questo cambiamento può avere
conseguenze se ci si affida all'autenticazione con password per l'utente
root
.
openssh-server
cercherà di rilevare
questi casi e aumentare la priorità delle sue domande debconf.
Se si desidera mantenere l'autenticazione con password per l'utente
root
, si può anche usare una preimpostazione per questa
domanda utilizzando:
# Il valore «false» è effettivamente corretto nonostante ciò possa essere fonte di confusione. $ echo 'openssh-server openssh-server/permit-root-login boolean false' | debconf-set-selections
Se si sta usando Puppet, fare attenzione al fatto che Puppet 3.7 non è compatibile all'indietro con Puppet 2.7. Tra le altre cose, le regole di ambito sono state modificate e molti costrutti deprecati sono stati rimossi. Vedere le note di rilascio di Puppet 3.x per alcune delle modifiche, ma tenere a mento che ci sono ulteriori modifiche in 3.7.
Controllare nei file di log dell'attuale puppetmaster la presenza di avvertimenti riguardo aspetti deprecati e risolverli tutti prima di procedere con l'aggiornamento renderà il completamento dell'aggiornamento stesso molto più facile. In alternativa, o in aggiunta, anche testando i manifest con uno strumento come Puppet catalog test si possono trovare potenziali problemi prima dell'aggiornamento.
Quando si aggiorna un sistema gestito con Puppet da Wheezy a Jessie, bisogna
assicurarsi che il puppetmaster corrispondente esegua almeno Puppet versione
3.7. Se il master esegue puppetmaster
di Wheezy, il sistema Jessie
gestito non sarà in grado di collegarvisi.
Per maggiori informazioni sui cambiamenti che causano incompatibilità guardare Telly upgrade issues e «The Angry Guide to Puppet 3».
L'aggiornamento a Jessie include un aggiornamento di PHP da 5.4 a 5.6. Questo può avere effetto su qualsiasi script PHP locale ed è consigliato controllare questi script prima dell'aggiornamento. Quello che segue è una selezione di questi problemi:
Per prevenire attacchi «uomo-nel-mezzo» contro trasferimenti cifrati, i flussi client ora verificano i certificati dei peer in modo predefinito.
Come risultato di questo cambiamento, il codice esistente che usa wrapper di flusso ssl:// o ssl:// (es. file_get_contents(), fsockopen(), stream_socket_client()) può non connettersi più con successo se non viene disabilitata manualmente la verifica dei peer attraverso l'impostazione «verify_peer» nel contesto dei flussi.
Per maggiori informazioni su questo particolare problema leggere questo documento.
PHP cambia la gestione della sensibilità a maiuscole e minuscole in molti casi:
Tutta la gestione interna della sensibilità a maiuscole e minuscole per i nomi di classi, funzioni e costanti viene fatta in accordo con le regole ASCII. Le impostazioni attuali della localizzazione vengono ignorate.
Le parole chiave «self», «parent» e «static» sono ora sempre insensibili a maiuscole e minuscole.
La funzione json_decode() non accetta più le varianti in minuscolo di valori «booleani».
Le funzioni per GUID di logo (es. php_logo_guid()) sono state rimosse.
Non è più possibile sovrascrivere chiavi in array scalari statici. Vedere il bug PHP 66015 per un esempio e per ulteriori informazioni su questo particolare problema.
Le funzioni mcrypt_encrypt(), mcrypt_decrypt() e mcrypt_{MODE}() non accettano più chiavi o IV con dimensioni non corrette. Inoltre un IV è ora necessario se la modalità di cifratura dei blocchi usata lo richiede.
Per ragioni legali, l'implementazione JSON fornita con PHP è stata sostituita con la versione fornita dal modulo PECL «jsonc». Può essere necessario fare una revisione del codice che prende come assunto i dettagli più fini dell'implementazione dell'analizzatore JSON di PHP.
The "short_open_tag" setting is now disabled by default. The ASP variant of the short tags ("<%" and "%>") are scheduled for removal in PHP7.
Per maggiori informazioni sull'elenco completo dei potenziali problemi, guardare l'elenco degli autori a monte dei cambiamenti incompatibili all'indietro di PHP 5.5 e 5.6.
Nota | |
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Questa sezione riguarda solo i sistemi in cui il server HTTPD Apache è installato ed è stato configurato manualmente. |
Ci sono stati diversi cambiamenti nella configurazione del server HTTPD Apache nella versione 2.4. Dalla parte degli autori a monte è cambiata la sintassi. In particolare le direttive di controllo degli accessi sono cambiate in modo considerevole e necessitano di una migrazione manuale alle nuove direttive.
Il modulo mod_access_compat
è indicato nella guida per
l'aggiornamento degli autori a monte come una possibile alternativa per la
migrazione immediata. Tuttavia le segnalazioni fanno pensare che possa non
funzionare sempre.
Nella pacchettizzazione Debian è anche cambiata la gestione dei file di
configurazione. In particolare, tutti i file e le posizioni di
configurazione ora devono terminare in modo predefinito con «.conf» per
essere analizzati. Questo cambiamento rimpiazza anche l'uso attuale di
/etc/apache2/conf.d/
.
Nota | |
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Durante l'aggiornamento si possono anche vedere avvertimenti relativi ai
file di configurazione posti in |
Per maggiori informazioni e per l'elenco completo dei cambiamenti fare riferimento a:
Il documento Upgrading to 2.4 from 2.2 fornito da Apache per le modifiche a monte.
Il file /usr/share/doc/apache2/NEWS.Debian.gz
fornito
dal pacchetto apache2
.
Jessie viene fornita con systemd-sysv
come sistema init
predefinito. Tale pacchetto viene installato
automaticamente durante gli aggiornamenti.
Se si preferisce un altro init come sysvinit-core
o upstart
, è raccomandato impostare le priorità di
pin di APT prima dell'aggiornamento. Ciò può anche essere necessario se si
stanno aggiornando contenitori LXC prima dell'host. In questo caso fare
riferimento a Sezione 5.8.1, «Aggiornamento di guest LXC in esecuzione su host Wheezy».
Come esempio, per evitare l'installazione di systemd-sysv
durante l'aggiornamento, si può
creare un file chiamato
/etc/apt/preferences.d/local-pin-init
contenente quanto
segue:
Package: systemd-sysv Pin: release o=Debian Pin-Priority: -1
Attenzione | |
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Fare attenzione che alcuni pacchetti possono avere un comportamento ridotto o possono mancare di alcune funzionalità in un sistema init non predefinito. |
Notare che l'aggiornamento può installare pacchetti contenenti «systemd» nel
loro nome anche usando i pin di APT. Questi da soli non
modificano il sistema init. Per usare systemd come sistema init, deve prima
essere installato il pacchetto systemd-sysv
.
Se APT o aptitude hanno problemi a calcolare un percorso di aggiornamento
che tenga conto del pin, può essere possibile aiutarli installando
manualmente sia sysvinit-core
sia
systemd-shim
.
Il nuovo sistema init predefinito systemd-sysv
ha una gestione più rigida delle
azioni di mount automatiche («auto») fallite all'avvio rispetto a
sysvinit. Se un montaggio «auto» fallisce (senza l'opzione «nofail») systemd
ripiegherà su una shell di emergenza invece di continuare l'avvio.
Per tutti i punti di mount rimovibili o «opzionali» (es. unità di rete non
critiche) elencate in /etc/fstab
è raccomandato l'uso
dell'opzione «noauto» oppure dell'opzione «nofail».
Se si sta facendo l'aggiornamento da rilasci precedenti, il sistema può contenere script init obsoleti forniti da pacchetti (ormai) rimossi. Questi script possono avere metadati mancanti o non accurati e ciò può portare a cicli di dipendenze nella configurazione di init.
Per evitare questo problema è raccomandato rivedere l'elenco dei pacchetti che sono nello stato "rc" (rimossi ma con ancora i file di configurazione) ed eliminare completamente almeno quelli che contengono script init.
Vedere Sezione 4.8.1, «Eliminare completamente i pacchetti rimossi» per dettagli su come trovare ed eliminare completamente pacchetti rimossi.
Nota | |
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Questa sezione è valida solo per i sistemi in cui gli script init forniti da Debian sono stati modificati localmente. |
Se alcuni degli script init forniti da Debian sono stati modificati, tenere a mente che essi possono ora essere stati sorpassati da un file unit di systemd o da systemd stesso. Se debsums è installato si può controllare la presenza di script init modificati localmente usando il seguente comando di shell:
debsums -c -e | grep ^/etc/init.d
In alternativa, in assenza di debsums, si può usare quanto segue:
dpkg-query --show -f'${Conffiles}' | sed 's, /,\n/,g' | \ grep /etc/init.d | awk 'NF,OFS=" " {print $2, $1}' | \ md5sum --quiet -c
Se uno dei due comandi segnala dei file e i loro pacchetti corrispondenti
o systemd
ora
forniscono un file unit per systemd per tale servizio, il file unit di
systemd avrà la precedenza rispetto allo script init modificato
localmente. A seconda della natura del cambiamento ci sono diversi modi per
fare la migrazione.
Se necessario, è possibile scavalcare il file unit di systemd per fare in modo che avvii lo script sysvinit. Per maggiori informazioni sui file unit di systemd guardare le seguenti risorse:
How Do I Convert A SysV Init Script Into A systemd Service File?
My Service Can't Get Realtime! (contiene anche un breve passaggio su come invocare script init da file unit)
Se l'avvio è interattivo (es. se serve una password per un disco cifrato),
assicurasi di avere installato e configurato
plymouth
. Fare riferimento a
/usr/share/doc/plymouth/README.Debian
per informazioni
su come configurare plymouth.
Senza plymouth
può succedere che il
prompt di avvio sparisca. Le segnalazioni suggeriscono che il prompt di
cryptsetup accetti comunque l'input a dispetto del fatto che non è
visibile. Se ci si imbatte in questo problema digitare la password corretta
potrebbe comunque funzionare.
Gli eventi ACPI possono essere gestiti da logind o da acpid. Nel caso in cui entrambi i servizi sono configurati per gestire gli eventi in modi diversi ciò può portare a risultati indesiderati.
Si raccomanda di migrare ogni impostazione non predefinita in logind e di disinstallare acpid. In alternativa è anche possibile configurare logind per ignorare gli eventi ACPI aggiungendo:
HandlePowerKey=ignore HandleSuspendKey=ignore HandleHibernateKey=ignore HandleLidSwitch=ignore
a /etc/systemd/logind.conf
. Notare che questo può
cambiare il comportamento degli ambienti desktop che si appoggiano a logind.
Ci sono alcune funzionalità di cryptsetup che purtroppo non sono supportate quando si usa systemd come sistema init. Sono:
precheck
check
checkargs
noearly
loud
keyscript
Se il proprio sistema fa affidamento su una qualsiasi di esse è necessario,
per avviare con successo, usare sysvinit (sysvinit-core
) come sistema init. Fare
riferimento a Sezione 5.6, «L'aggiornamento installa il nuovo sistema init predefinito per Jessie» per
istruzioni su come evitare un particolare sistema init.
Si può controllare se alcune di queste opzioni sono in uso sul proprio sistema eseguendo il comando seguente:
grep -e precheck -e check -e checkargs -e noearly -e loud -e keyscript /etc/crypttab
Se tale comando non produce output il sistema non usa alcuna delle opzioni interessate.
Nota | |
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Questo problema è stato risolto nel rilascio minore 8.1 di Jessie. |
È stato segnalato il ritorno ad un problema dopo il rilascio di Jessie. Il bug si verifica durante lo spegnimento o riavvio, quando systemd non aspetta un ritardo ragionevole prima di inviare il SIGKILL ai processi. Questo può portare a perdite di dati nei processi che non hanno salvato tutti i dati al momento del riavvio (es. database in esecuzione).
Gli sviluppi di questo bug sono tracciati nel bug Debian n.784720.
L'implementazione di sysvinit
del
comando halt spegneva anche la
macchina. L'implementazione di systemd-sysv
arresta il sistema ma non spegne la
macchina. Per arrestare la macchina e spegnerla usare il comando
poweroff.
Vedere anche il bug Debian n.760923
Nota | |
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Questa sezione riguarda solo coloro che compilano da soli il proprio kernel. Se si usano i kernel compilati da Debian, questa sezione può essere saltata. |
Le seguenti opzioni di configurazione del kernel sono adesso richieste oppure raccomandate per Jessie (in aggiunta a quelle già esistenti dai rilasci precedenti):
# Richiesta per udev CONFIG_DEVTMPFS=y # Richiesta per *alcuni* servizi di systemd CONFIG_DEVPTS_MULTIPLE_INSTANCES=y # Richiesta per "bluez" (GNOME) CONFIG_BT=y # Richiesta per cups + systemd. CONFIG_PPDEV=y
I servizi di systemd che richiedono CONFIG_DEVPTS_MULTIPLE_INSTANCES=y tipicamente contengono almeno una delle seguenti direttive:
PrivateTmp=yes PrivateDevices=yes PrivateNetwork=yes ProtectSystem=yes
Se non si usa systemd o si è certi che nessuno dei servizi systemd usi le direttive suddette, l'opzione di configurazione potrebbe non essere richiesta per il proprio particolare sistema.
Per ulteriori informazioni sui requisiti fare riferimento alla sezione
«REQUIREMENTS» nel file README
per il pacchetto systemd
.
Nota | |
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Questa sezione riguarda solo i sistemi che hanno contenitori e host LXC. I comuni sistemi degli utenti finali solitamente non li hanno. |
L'aggiornamento da Wheezy a Jessie migra il sistema in modo predefinito al sistema init systemd (vedere Sezione 5.6, «L'aggiornamento installa il nuovo sistema init predefinito per Jessie»).
Quando si aggiorna un contenitore LXC o una macchina virtuale LXC ciò ha conseguenze diverse a seconda del fatto che il sistema host sia stato o meno già aggiornato a Jessie.
Se si sta aggiornando un contenitore LXC ospite che è in esecuzione su un sistema host Wheezy, allora è necessario evitare che l'ospite venga automaticamente migrato a systemd. La migrazione viene evitata usando il pinning, come descritto in Sezione 5.6, «L'aggiornamento installa il nuovo sistema init predefinito per Jessie».
Questo è necessario dato che l'host Wheezy manca della funzionalità di avviare un sistema con in esecuzione systemd.
Sarà possibile passare a systemd all'interno dell'ospite LXC una volta fatto l'aggiornamento del sistema host a Jessie. Vedere il paragrafo successivo per gli aspetti che necessitano di adattamenti negli host Jessie.
Per poter avviare ospiti LXC con systemd è necessario adattare la
configurazione del proprio contenitore LXC. Tale configurazione può
solitamente essere trovata in
/var/lib/lxc/
.
È necessario aggiungere le due impostazioni seguenti alla configurazione:
NOME_CONTAINER
/config
lxc.autodev = 1 lxc.kmsg = 0
Si possono trovare ulteriori informazioni su LXC in Debian nel wiki Debian.
Nota | |
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Questa sezione riguarda solo coloro che hanno impostato da soli i dischi cifrati LUKS usando l'hash whirlpool. L'installatore Debian non ha mai supportato la creazione di tali dischi. |
Se è stato impostato manualmente un disco cifrato con LUKS whirlpool è necessario migrarlo manualmente ad un hash più robusto. Si può verificare se il proprio disco usa whirlpool usando il comando seguente:
# /sbin/cryptsetup luksDump <device-disco>
| grep -i whirlpool
Per maggiori informazioni sulla migrazione vedere la voce «8.3 Gcrypt 1.6.x and later break Whirlpool» delle FAQ di cryptsetup.
Il desktop GNOME 3.14 in Jessie non ha più il supporto di ripiego per macchine senza grafica 3D di base. Per funzionare correttamente necessita di un PC abbastanza recente (qualsiasi PC prodotto negli ultimi 10 anni dovrebbe avere il supporto SSE2 richiesto) o, per le architetture diverse da i386 e amd64, un adattatore grafico con accelerazione 3D con driver EGL.
A differenza di altri driver OpenGL, il driver FGLRX di AMD per gli adattatori Radeon non supporta l'interfaccia EGL. Pertanto svariate applicazioni GNOME, incluso il nucleo centrale del desktop GNOME, non si avviano per nulla quando è in uso tale driver.
È raccomandato invece l'uso del driver libero radeon
che
è quello predefinito in jessie.
Le scorciatoie da tastiera predefinite nel desktop GNOME sono state cambiate allo scopo di riflettere più da vicino quelle di alcuni altri sistemi operativi.
Le impostazioni delle scorciatoie modificate in passato dall'utente vengono preservate durante l'aggiornamento. Queste impostazioni possono sempre essere configurate dal centro di controllo di GNOME, a cui si accede dal menu in alto a destra facendo clic sull'icona «impostazioni».
L'aggiornamento del pacchetto base-password
reimposta la shell degli utenti di
sistema alla shell «nologin». Tra questi utenti sono inclusi:
daemon
bin
sys
sync
games
man
lp
news
uucp
proxy
www-data
backup
list
irc
gnats
nobody
Se la configurazione locale richiede che uno o più di questi utenti abbia una shell si dovrebbe indicare di non volere la migrazione oppure fare la migrazione e poi cambiare la shell degli utenti appropriati. Esempi tipici includono backup locali fatti usando l'utente «backup» con autenticazione «ssh-key».
Attenzione | |
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La migrazione avviene automaticamente se la priorità delle domande poste da debconf è «alta» o superiore. |
Se si sa già che si desidera mantenere la shell attuale di un dato utente, si può fare il preseed delle domande usando quanto segue:
echo 'base-passwd base-passwd/system/nome_utente
/shell/nome_shell_attuale_rimaneggiato
/_usr_sbin_nologin boolean false' | debconf-set-selections
Dove nome_utente
è il nome dell'utente in
questione e nome_shell_attuale_rimaneggiato
è il
nome rimaneggiato della shell. Questo nome viene ottenuto sostituendo tutti
i caratteri non alfanumerici diversi da trattini o trattini bassi con
trattini bassi. Es. /bin/bash diventa _bin_bash.
Il sistema di gestione delle informazioni personali Kontact ha subito un importante aggiornamento. La nuova versione fa un uso molto più esteso dell'indicizzazione di metadati e ogni dato dell'utente deve essere migrato in questi nuovi indici.
Le e-mail, gli eventi del calendario e i contatti della rubrica vengono migrati automaticamente quando l'utente fa il login e il componente appropriato viene avviato. Alcune impostazioni avanzate, come filtri per e-mail e modelli personalizzati, richiedono un intervento manuale. Ulteriori dettagli e suggerimenti per la risoluzione dei problemi sono raccolti nel wiki Debian.
Nota | |
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Questo problema attualmente è segnalato come risolto in Jessie. Se ancora si fosse in grado di riprodurlo, aggiungere informazioni al bug Debian n.766462. Notare che potrebbe essere necessario ripristinare prima il bug dagli archivi (fare riferimento alla documentazione del server di controllo del BTS Debian su come estrarre i bug dall'archivio). |
Se si ha più di un ambiente desktop installato può accadere che nessuna delle «console virtuali» mostri un prompt di login.
Questo problema sembra verificarsi quando plymouth
, systemd
e GNOME sono tutti installati. È stato
segnalato come Bug Debian n. 766462.
È stato riportato che la rimozione dell'argomento «splash» dalla riga di
comando del kernel può aggirare il problema. Vedere
/etc/default/grub
e ricordarsi di eseguire
update-grub
dopo aver aggiornato il file:
C'è un problema di compatibilità in grub-pc
con le schede grafiche più vecchie
(es. la "ATI Rage 128 Pro Ultra TR") che può causare la visualizzazione di
una schermata vuota all'avvio. Il monitor può mostrare un messaggo «VGA
signal out of range» (o qualcosa di simile).
Un semplice modo di aggirare il problema è impostare
GRUB_TERMINAL=console
in
/etc/default/grub
.
Il programma crontab
è ora più severo e potrà rifiutarsi
di salvare un file cron cambiato se non è valido. Se si hanno problemi con
crontab -e
revisionare il proprio crontab alla ricerca di
errori.
A partire dalla versione 5.18 (compresa la 5.20 che è inclusa in Jessie)
Perl terminerà con un errore fatale se incontra percorsi illeggibili di
moduli in @INC
. Il comportamento precedente era di
controllare i contenuti di @INC
nel proprio ambiente alla
ricerca di directory che non fossero leggibili da tutti e di prendere le
misure appropriate.
Si può vedere l'impostazione di @INC
predefinita per Perl
eseguendo perl -V.
Nota | |
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Questo problema è stato risolto nel rilascio minore 8.1 di Jessie. |
La versione di ganeti
(2.12.0-3)
rilasciata con Jessie non supporta la migrazione da installazioni con in
esecuzione 2.5 o precedenti (inclusa Wheezy) nei casi in cui ci sono istanze
con dischi DRBD. Si spera che questo problema venga risolto in un rilascio
minore e nel frattempo è raccomandato non aggiornare i cluster Ganeti
affetti. si possono trovare ulteriori informazioni su questo problema nel
bug Debian n. 783186.
La procedura raccomandata per aggiornare un cluster Ganeti dalla versione di
ganeti
(2.5.2-1) di Wheezy a quella
di Jessie (2.12.0-3) è di fermare tutte le istanze e poi aggiornare e
riavviare tutti i nodi in una sola volta. ciò assicura che tutte le istanze
siano in esecuzione con la versione di ipervisore di jessie e che tutti i
nodi eseguano le medesime versioni di Ganeti e DRBD.
Notare che non è supportata l'esecuzione di un cluster con nodi misti 2.5 e 2.12. Notare anche che, a secondo dell'ipervisore, le migrazioni live delle istanze potrebbero non funzionare tra le versioni di ipervisore di Wheezy e Jessie.
Se un client richiede l'«apertura per esecuzione» di un file Samba4 richiede che il file abbia bit di esecuzione impostato oltre ai regolari permessi in lettura. Ciò è anche la causa per la quale gli script «netlogon» sono ignorati silenziosamente se mancano di tale bit di esecuzione.
Nota | |
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Questa sezione riguarda solo coloro che hanno modificato manualmente il
proprio |
Se sono installati entrambi busybox
e cryptsetup
e in più initramfs è stato
configurato per non usare busybox, allora ciò può
rendere il sistema inavviabile.
Controllare il valore della propria impostazione BUSYBOX in
/etc/initramfs-tools/initramfs.conf
se entrambi questi
pacchetti sono installati. Al momento attuale soluzioni di ripiego note sono
disinstallare busybox
o impostare
BUSYBOX=y
in
/etc/initramfs-tools/initramfs.conf
.
Avvertimento | |
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Se è stato necessario fare modifiche ricordarsi di eseguire
|
Per maggiori informazioni consultare il bug Debian n.783297.
Nota | |
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Questa sezione riguarda solo coloro che hanno il proxy web Squid installato. |
La configurazione di squid è cambiata in modo incompatibile. In particolar modo alcuni degli "strumenti ausiliari" di squid hanno cambiato nome. Se la configurazione in uso si affida a vecchie funzionalità non più presenti o ai vecchi nomi degli strumenti ausiliari, il servizio squid potrebbe non avviarsi con successo dopo l'aggiornamento.
Vedere le note di rilascio degli autori a monte per maggiori informazioni. Queste sono:
Note di rilascio per Squid 3.2 (gli strumenti ausiliari rinominati si possono trovare in 2.6 Helper Name Changes)